3° Mezzo: Relazione tra le parole e il disegno

3° Mezzo: Relazione tra le parole e il disegno

Abbiamo detto che il contenuto dei Balloons si articola su 2 assi:
- uno è verticale, relativo alla relazione tra parola e il disegno nella vignetta.
- l’altro è orizzontale: elemento che congiunge più vignette.
Con riferimento all'asse verticale, il fumetto è caratterizzato dal disegno e dalle parole, ma è il disegno che domina sui 2, al punto che ne esistono alcuni privi di Balloon (Fig. 1).
(Fig. 1)
Comunque il testo resta un elemento necessario. 
Nell'attuazione di quest’analisi esaminiamo il caso della vignetta priva di testo. In genere in un fumetto è rara, ma di per se si scinde in 3 categorie:
1) Vignette che cominciano alcuni album, in cui iniziano con la presentazione di un personaggio (Fig. 2).
(Fig. 2)

2) Alcune tendono al pittoresco, in cui i particolari e le dimensioni conferiscono alla vignetta un carattere marginale. Infatti, come in quest’esempio, corrispondono alla descrizione che viene fatta di un paesaggio in letteratura (Fig. 3).
(Fig. 3)

3) Vignette che colgono la rapidità di un movimento, prive di testo. Esse non sono prive di senso poiché parlano da sole (Fig. 4) .

(Fig. 4)

Oltre questo caso limite esistono altri 2 esempi:
1) Vignette troppo ricche: molto rare;
2) Vignette povere: in cui la parola scritta gli attribuisce un senso in più, compensando la loro povertà di particolari. Qui il testo diviene essenziale e la vignetta diviene il prolungamento di una frase, come può essere il gesto per un meridionale.
Il disegno svolge dunque un ruolo passivo e nelle vignette possono comparire lunghe frasi per:
- Riassumere una situazione;
- In occasione di un incontro;
- O per far luce su dati storici o tecnici.
Si ha quindi la supremazia del testo, in cui i personaggi appaiono in piano americano o in primissimo piano, cedendo il posto al testo. Nello stesso tempo il disegno può contrattaccare sconfinando nei balloons, come potete vedere da quest’esempio (Fig. 5).


(Fig. 5)
Il lungo discorso a volte può essere integrato in modo astuto, come sotto forma di ritaglio di giornale (Fig. 6).

(Fig. 6)
In questo caso non si tratta più della funzione immaginifica del testo ma della funzione linguistica del disegno.
In ogni caso il testo si pone sempre in relazione al disegno, poiché rappresenta sia il suo supporto che il suo correttivo. Il disegno della vignetta ci fa capire in che tono sono pronunciate le parole dei personaggi, ed è la mimica a rivelarcelo. Dato che tutto è facilitato dagli stretti legami tra testo e disegno, è un errore pensare che la lettura di un fumetto rappresenti una povertà intellettuale. Le informazioni contenute nel disegno sono direttamente accessibili, poiché affini (e ciò rende facile l’informazione). Tale facilità è dovuta anche al fatto che alcuni fumetti o manga d’autore non vengono buttati giù in fretta e furia. Il disegno quindi è anche azione. Dando un rapido sguardo solo al testo si rischia sia di lasciar da parte la poesia del disegno, che di non cogliere degli elementi essenziali alla comprensione del fumetto. Possiamo dire che la pura interazione è rara e la parola qualche volta resta indietro, o è in anticipo, rispetto al significato iconico. 
In un caso particolare alcuni rettangoli comprendono un disegno e un balloon che rinviano ad un parlante che non appare nella vignetta (Fig. 7)


(Fig. 7)
Il balloon contiene quindi un commento o una spiegazione dell’azione stessa.
La parola permette così di sezionare il continuum del disegno, operazione che risulta impossibile a partire dal disegno stesso.

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